Quando ho deciso di iniziare a presentarvi le mie ninna nanne mi sono chiesta subito e più volte come avrei fatto a proporvi questa. Ve la regalo oggi, volontariamente, non perché ricorra una data particolare, sebbene siano già passati cinque mesi dal giorno in cui mi è sfuggita di mano quella boccia verde. Ho scelto un giorno quasi come un altro, perché il senso di questa canzone, per me, è quello di poter essere sfoderata quando si crede. Anzi, salta proprio fuori da sola, nemmeno qualcuno glie lo avesse chiesto.
Oggi sono partita da casa con uno dei miei regali di un Natale di più o meno dieci anni fa (di cui andavo già fiera ai tempi); al suo interno un discman contenente Six. È un disco che non conosco ancora bene, l'ho preso alla svelta prima di uscire, senza leggere la tracklist sul retro. Così, quando tra Rivera e Mezzovico mi è partita a sorpresa Lullabye (Goodnight, my Angel) di Billy Joel (River of dreams, 1993) riarrangiata da Lawson per i King's Singers ho pensato che fosse il momento buono per infilarla in questa rubrica.
That's how you and I
will be.
Questa è una di quelle ninne-nanna, che per l'importanza affettiva e per l'enorme significato che possiede, si può cantare e ascoltare in mille e una versioni all'infinito... senza stancarsi mai, senza addormentasi mai, ma sognando sempre!
RispondiEliminaSemplicemente perché: "Wherever you may go | no matter where you are |
I never will be far away!" <3