giovedì 21 dicembre 2017

grace kelly avvelenata

Avete capito bene, sto proprio per infilare uno dei pilastri del cantautorato italiano nello stesso post di una stella del pop mondiale. I coraggiosi, dopo aver preso coscienza di questo fatto, possono continuare a leggere. Inizio dal primo, che è forse anche quello che conosco meglio. Inizio dal primo, che quante volte avrei voluto averle scritte io le sue canzoni. E che quante volte l'abbiamo, l'ho sentita così nostra, mia, calzante la sua canzone più sfacciata: ha più di quarant'anni, ma è sempre così maledettamente attuale. Ho rimesso nello stereo della macchina uno dei suoi cd, una raccolta dei successi. Non guido volentieri, ma quando dalle casse esce la voce di Francesco, potrei fare il giro del mondo (quasi). Di quell'altro, alto, bello, sorridente, se ne sentiva parlare da un po', ma personalmente non ci avevo mai fatto troppo caso, come quando la mia compagna di banco delle elementari insisteva per farmi ascoltare rosso relativo ed io non ci sentivo per partito preso (già allora). Ultimamente ho trovato il tempo per fermarmi ad ascoltare; ma mika solo ascoltare, anche leggere, guardare e sentire. Perché come dice il mio nuovo (traparentesistrepitoso) insegnante, le cose non si fanno, si sentono. E con questo giovanotto ci sentono in tanti, fortunatamente non solo per il suo sorriso - che su di me sortisce la stessa simpatia immediata di quello di Gaber - e per la sua musica, ma anche, pian piano, per gli occhi che nascondono una storia non sempre facile, di difficoltà, discriminazioni, viaggi, conoscenza, studio (anche sulla cultura italiana), che l'hanno portato finalmente lì dove merita di essere. Ho tirato fuori due canzoni, quelle del titolo, perché, sempre più mi sembrano avvicinarsi e mescolarsi. Sempre più mi sembrano l'unica, ironica, severa, giusta risposta a chi ancora non perde l'occasione per stare zitto. Le cose si sentono. Grazie Francesco, grazie Mika, anche stasera andiamo avanti.

L'avvelenata di Michael Holbrook Penniman Jr. è Grace Kelly. Questa canzone esce nel 2007 ed è contenuta nell'album Life in cartoon motion insieme ad un altro famosissimo singolo, take it easy. Questo album catapulta il cantante alla vetta delle classifiche, da lui cavalcate con maestria ormai da più o meno dieci anni. Grace Kelly è il brano ironico-incazzato di Mika, la sua risposta alle case discografiche (inviata veramente per e-mail), le quali volevano accettarne la musica solo a patto di poterne condizionare l'interpretazione, lo stile, la direzione. Alle orecchie più attente, la melodia di questa canzone, come pure il senso, potrà ricordare e richiamare quella di Largo al factotum di Rossiniana memoria.


L'avvelenata, storico brano incazzato di Francesco Guccini (*1940), vede la luce nel 1974. Il brano doveva inizialmente essere eseguito solamente live, ma a causa del suo immediato successo finì col venir inciso nel 1976 sull'album via Paolo Fabbri 43. Si tratta di una canzone-risposta al periodo storico (mai finito), il quale prevedeva che i cantautori ed i musicisti si esibissero a buonissimo prezzo, se non gratuitamente e che vedeva chiunque spiegare a Guccini stesso come comportarsi. A scatenare la nascita della canzone è però la classica "goccia che fa traboccare il vaso". La goccia, in questo caso, è la recensione negativa scritta dal giornalista Riccardo Bertoncelli (citato nella canzone) apparsa sulla rivista Gong. Oggi, mentre Guccini ormai si è ritirato dalla scena, via Paolo Fabbri 43 è reputato uno dei dischi italiani più belli in assoluto.

                                      


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