domenica 10 dicembre 2017

scusi

andarsene, per la seconda scelta, per la calma, la pace, il silenzio, per ricominciare da capo (sempre così) o rimanere, con i piedi ben saldi e il sedere altrettanto, per rivendicare il sacrosanto diritto di scegliersi un posto, un cane, un cuore, un libro, un lavoro (è un lavoro, certamente) o un cavolo di sedile su un treno in corsa, senza essere disturbati da queste voci che si sovrastano - che ripeto, ripeto e ripeto, quasi sempre la dinamica è inversamente proporzionale alla profondità del discorso - o dal baccano degli alberi che cadono. Scusi. Scusi. Scusi. Vi scuso. Buongiorno. Ma senta, buongiorno un... cane, un cane, bernese, al quale mandi i tuoi baci da paradiso, maiuscolo, fino a Melide.



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