venerdì 28 dicembre 2012

24. Si chiude una porta, si apre un portone.

E la pace verrà, sulle nostre due singole guerre, non è stato esattamente un augurio proficuo, per cui direi che la smetto. Con oggi, finalmente si chiude la carrellata di porticine 2012. Completa, anche se ho un po' barato: inizialmente, infatti, le foto venivano scattate il giorno della rispettiva porticina (e avrebbero anche dovuto essere pubblicate il giorno stesso). Purtroppo, per mancanza di mezzi adatti, quest'anno non è stato possibile farlo sempre. Non so se riapriranno mai, avrò tempo poco meno di un anno per pensarci. Forse è ora di inventarsi qualcosa di nuovo, forse no, vedremo. Intanto vi ringrazio per averle accolte con l'entusiasmo di sempre. Grazie a chi ha preso parte di persona agli scatti; senza di voi e il vostro contributo, non solo il calendario di dicembre sarebbe più povero. Grazie agli sguardi nuovi - so, con piacere, che ce n'è qualcuno - che hanno voluto curiosare qui intorno, spero che le famose porticine a vento abbiano portato una ventata di colore sulla vostra attesa del Natale e che vorrete tornare. La premessa iniziale è stata quella di "smettere di aspettare qualcosa". Ce l'avete fatta? Ce l'abbiamo fatta? Forse sì, forse no. Ciò che importa è che, finalmente, il compleanno del marmocchio è passato e adesso, ancora per qualche ora, faccio come fa il Pi; chiudo gli occhi e ciao. Lui è uno di quelli che non ha smesso di aspettare, ma mi ha confidato che, in fondo, avere qualcuno da aspettare non è poi così male, quando sai che arriverà. A presto.


« Se si vuole conoscere un uomo a fondo, bisogna dapprima leggere quello che scrive, poi sorvegliare come si comporta quando mangia e quando gioca, infine bisogna vedere il suo cane. Il cane d'un uomo parla per lui. Se poi vi dirà che non ha cani e magari li detesta, allora lo avrete definito. »

(Piero Scanziani, 1908-2003)

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