martedì 11 dicembre 2012

e vòtt e nööf

Otto dicembre. Per essere sicura che non mi si schiantasse nessuna boccia sul pavimento, quest'anno, l'albero non l'ho nemmeno fatto. Rendat cünt.


« E non finisce mica il cielo,
anche se manchi tu.
Sarà dolore o è sempre cielo,
fin dove vedo. [..]

Qualcuno che sorrida un po' sicuro,
che sappia già da sè,
che non finisce mica il cielo. »

(Ivano Fossati, 1951*)

Nove dicembre: certi giorni non sono certi per niente. Nella lingua che preferisco nove si dice nööf. E nööf vuol dire anche nuovo. La foto non rende giustizia al panorama mozzafiato: si sa che se si vuole vedere qualcosa di speciale bisogna uscire senza macchina fotografica e allora eccomi servita. Di certo, se ve lo raccontassi, potreste vederlo riflesso nei miei occhi. Ultima cosa: a posteriori, effettivamente, la barca è forse più romantica del balcone, però anche lui aiuta a rendere l'atmosfera, dai.



« Quando il proiettile tornerà a casa sua,
quando la lacrima sarà solo pioggia,
quando torneremo a tremare contenti,
pensando ai cuori sommersi..
Allora darò un bacio a quest'acqua,
che tace, ma conosce ogni cosa. »


(Davide Van De Sfroos, 1965*)

E per chi spende più di dieci minuti ad aprire porticine, per ingannare l'attesa delle prossime e per essere sempre sulla cresta dell'onda, un po' come fanno nei supermercati di oggi coi bollini, arriva la bonus track. Anime Salve. Dall'omonimo disco del 1996, l'ultimo registrato in studio da Fabrizio De André. C'è chi ci prende sempre - parole come tatuaggi - e certi giorni te ne rendi conto di più.




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